recensioni dischi
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BELTRAMI  "Punti di vista"
   (2016 )

A tre anni di distanza da “Intorno”, i Beltrami hanno pubblicato il loro secondo disco all’alba del 2016: s’intitola “Punti Di Vista” e si colloca in un periodo estremamente florido per il pop cantautorale italiano. La band non dispensa esercizi di stile né trame particolarmente complesse, al contrario propone un impianto che affonda le sue radici nella straordinaria capacità di fare l’essenziale, ma farlo benissimo. I Beltrami riescono a generare sensazioni positive sin da “Piangi”, che subito trasporta l’ascoltatore in atmosfere umide e soffuse, con quel pizzico di sana malinconia data dalla delicatezza e l’eleganza della voce e dall’incedere lento e morbido, su cui si poggiano le riflessioni più intime, quadretti di quotidianità resa nella sua bellezza, difficoltà e piccole gioie d’ogni giorno. I Beltrami insistono su questo schema per tutto il disco, ma partoriscono undici brani che rendono gradevolissima l’esperienza complessiva, tutti diversi fra loro e tutti convincenti e orecchiabili dall’inizio alla fine. A dare un altro po’ di colore a sonorità sempre ispirate, ci pensano dei guizzi di chitarra orientati verso il rock che si stagliano sullo sfondo, nei momenti più concitati, alzando il livello di tensione. Dopo una buonissima prima parte, con l’ottima “Prospetti di Marzo” a spiccare, nell’ultima si assiste a un piacevole crescendo, con i due picchi “Cosa Riusciranno Mai A Inventarsi” e “Qui Giace Nel Profondo”. Se il secondo album è sempre il più difficile, i Beltrami hanno abbondantemente superato la prova sbagliando pressoché nulla in un disco che ci auguriamo possa ricevere tutta l’attenzione che merita. (Piergiuseppe Lippolis)