recensioni dischi
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MIKE OLDFIELD  "Five miles out"
   (1982 )

Il tutto iniziò con un problematico atterraggio aereo a San Sebastian, Paesi Baschi, dopo avere attraversato una tempesta sui Pirenei. Oldfield ne tenne memoria, e di quell’episodio ne fece la copertina di un album e della title track. “Five miles out” apre ufficialmente la nuova situazione discografica di Mike Oldfield, ovvero dischi dove ci fossero le amate composizioni strumentali, ma anche le prime vere e proprie canzoni radiofoniche, per intenderci, con la voce di Maggie Reilly che avremmo poi conosciuto bene poco, pochissimo tempo dopo. Qui le cose, commercialmente parlando, non andarono tanto bene, benchè “Family man” sarebbe poi diventata, nelle mani e nella voce di Hall & Oates, un successo americano a fine 1982. Eppure di cose interessanti ce ne sono, benchè forse riscoperte, come la stessa “Five miles out” e le tante sovrapposizioni vocali, dopo il successivo successo di “Moonlight shadow” e limitrofe. Alla fine, sembra quasi che si stia cercando di trovare la linea per quello che sarebbe avvenuto dopo. Oldfield non ci fece tanto caso, nemmeno quando un altro singolo – extra album -, “Mistake”, pur piacevole non ebbe accesso alle classifiche. C’era bisogno di una Crisi, e la Crisi sarebbe arrivata, pochi mesi dopo. Ma non per questo “Five miles out” va messo nel dimenticatoio come una specie di brutta copia del successivo capolavoro, anzi. Forse, questa è più materia per fans che non per gli occasionali ascoltatori – e ne sarebbero arrivati a frotte – che impazzirono per le ombre al chiar di luna dell’estate 1983. (Enrico Faggiano)