recensioni dischi
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INUTILI  "Elves, red sprites, blue jets"
   (2016 )

Gli Inutili sono una band teramana che ha fatto della psichedelia il proprio marchio di fabbrica e che ha da poco rilasciato il terzo disco intitolato “Elves, Red Sprites, Blue Jets”. Gli Inutili hanno apportato dei cambiamenti al modo di produrre la propria musica lisergica: dalle ossessive e lunghe cavalcate acide del passato si passa ai dardi scagliati all’improvviso, da un incedere lineare si passa a violente deflagrazioni delle due chitarre che, nell’economia del disco, diventano assolutamente centrali e si prendono la scena, con un approccio molto diretto che ne accentua l’impostazione noise. Lo dimostra la stessa opener (“Red Spider Fever”), con un attacco immediato, praticamente in medias res. Man mano che si procede con l’ascolto, comunque, il disco svela tutta la sua bellezza, celata dietro una complessità di forme e strutture inimmaginabile, ma anche dietro a quei rimandi al passato capaci di camminare accanto alle pulsioni più moderniste (“Robots”) e dietro a un sound a cui sta stretto qualsivoglia nome. L’atmosfera psichedelica permea un po’ tutto il disco, ma solo in un caso (“On Acid Days”) riesce realmente a dominare: l’avantgarde di “The Screaming Nature Of A Criminal” o il ruvido garage di “Turn Off The Television” rivelano altri aspetti di un lavoro tremendamente solido, che contiene ben sei “bonus track”, presenti nella versione CD, fra spunti kraut, ritmiche vintage e sperimentazioni d’una psichedelica ipnotica e oscura. “Elves, Red Sprites, Blue Jets” non si limita a diventare l’apice di una carriera ancora breve, ma entra di diritto nella classifica dei dischi italiani migliori di questo 2016, con la concreta possibilità di restarvi a lungo. (Piergiuseppe Lippolis)