recensioni dischi
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WASTE PIPES  "Fake mistake"
   (2016 )

Attivi da ben 13 anni (si sono infatti formati nel 2003, quando erano ancora a scuola, e a tutt’oggi non hanno ancora vissuto alcun cambio di line-up), i Waste Pipes da Rivoli (Torino) giungono con questo “Fake mistake” al terzo disco, dopo “Let blood boil” del 2006 e “Make a move” del 2010, e soprattutto dopo oltre 500 concerti in giro per l’Italia e per il Vecchio Continente. Con un vissuto così importante, non poteva che trattarsi di una band esperta, ed è proprio questo il fattore primario che emerge dalle 9 tracce del nuovo disco: un grande mestiere, tradotto però in canzoni per nulla supponenti, anzi entusiaste ed entusiasmanti, come fossimo in presenza di una band di ragazzini. Cosa che, carte d’identità alla mano, Chris, Guarro, Kina, Lava e Boe non sono ormai più. Il loro rock’n’roll continua fortunatamente a convincere, portando a spasso miliardi di ulteriori influenze, tra blues, punk, funky, alternative e pure dance, miscelati a dovere come in un succulento menù. Così “Fake mistake” (che è stato prodotto con il pregiato aiuto di Federico Puttilli dei Nadàr Solo) si dimostra album incredibilmente coeso, in barba alle succitate e svariate influenze musicali, con “For All The Time We Waste” (già uscita come singolo nel 2013 per festeggiare i dieci anni di attività della band), il nuovo estratto “Stay the night” (in odore di Knack) e la robusta “Chaos” a rappresentare gli episodi migliori del lotto: che, questo va detto, non mostra nemmeno un attimo di cedimento lungo tutto il suo percorso, regalando la netta sensazione di essere al cospetto di una band quadrata ma ancora futuribile, che di certo scriverà altre pagine di valore nel tempo a venire. (Salvatore La Mazzonia)