recensioni dischi
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UNITED SOUNDS OF JOY  "United Sounds Of Joy"
   (2016 )

Michael J. Sheehy e Alex Vald sono gli United Sounds Of Joy, all’esordio discografico con questo nuovo progetto dopo la parentesi Dream City Film Club. Il disco, che prende il nome della band, presenta otto tracce intrise di inquietudine, con una componente elettronica marcatissima volta a creare atmosfere ambient e ad offrire echi psichedelici. Otto tracce che suonerebbero davvero bene in sottofondo a un film di Cronenberg: il sound crepuscolare, incessantemente sospeso fra l’oscuro e il sognante, fra il post rock e una sorta di neopsichedelia, avvolge l’ascoltatore nelle prime due tracce: “The Sun That Hides A Darker Star” è uno dei pezzi più belli del lotto, mentre i cambi d’atmosfera della successiva “Dust Veil” riescono a portare al massimo il pathos e l’ansia generata dal disco. Più lineare l’andamento di “She Sets The Star In Motion”, in equilibrio precario sull’abisso, mentre “Queen Of The Seven Dials” offre un po’ di colore nella fase centrale, prima di un finale ancora a tinte fosche. “United Sounds Of Joy” è un disco ricco di sperimentazioni e, come tale, a risentirne è la fruibilità. Il caos informe degli United Sounds Of Joy non è certamente adatto al grande pubblico, ma è anche vero che i musicofili non faticheranno a riconoscerne la bellezza: l’elettronica e l’ispirazione psichedelica qui si fondono sino a creare un mix praticamente impeccabile ed un sound personalissimo. (Piergiuseppe Lippolis)