recensioni dischi
   torna all'elenco


CARON DIMONIO  "Solaris"
   (2016 )

Usciva quasi quarantacinque anni fa “Solaris”, film di Andrej Tarkovskij basato sul romanzo di Stanislaw Lem e narrante la storia di alcuni personaggi vicini al pianeta Solaris e vittime delle proiezioni della propria mente, fra sogni, ansie, paure e produzioni dell’inconscio. Proprio l’inconscio diventa una specie di canale attraverso il quale i Caron Dimonio, giovane band post punk giunta al suo secondo disco, che prende proprio il titolo dell’opera cinematografica del regista sovietico, sembrano voler compiere il tentativo di veicolare i propri messaggi che spesso parlano di solitudine e di altre tematiche care sia alla corrente esistenzialista sia a quella decadente. L’atmosfera del disco, in effetti, è tendenzialmente oscura: nell’aria c’è costante elettricità, i suoni sintetici sono aggressivi, sono acidi ed ossessivi, come emerge chiaramente già con i primi due brani, ovvero la titletrack e “Imago Motis”. L’afflato più new wave e post punk risalta con i due pezzi successivi (“Dentro Il Buco” e “È Un Mare”), prima di una parentesi quasi industrial (“Salto Nel Blu”), impreziosita da un eccellente linea di basso che contribuisce a fare del pezzo uno dei migliori del lotto. Nel finale, il disco riprende quella coloritura new/dark wave che ne aveva contraddistinto la parte iniziale. C’è stata una decisa crescita rispetto all’esordio, ma la band ha ancora margini di miglioramento interessanti: “Solaris” è un disco certamente positivo, con poche sbavature ed un sound davvero autentico. (Piergiuseppe Lippolis)