recensioni dischi
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FABIO CANCELLARA GÓMEZ   "Niente è impossibile"
   (2016 )

Nell’autentico marasma quotidiano delle nuove uscite discografiche, spesso è una gara dura, durissima farsi notare, in mezzo ad un’offerta così incredibilmente vasta e variegata, con il rischio più che probabile che qualche proposta di assoluto valore passi del tutto inosservata. Viceversa, qualche volta è quasi impossibile non notare un nuovo arrivo, nonostante il suddetto mare magnum di novità quotidiane: ed è quest’ultimo, il caso dell’italo-svizzero-spagnolo Fabio Cancellara Gòmez. Quasi impossibile, dicevamo, non notarlo, un po’ per il valore e l’originalità del pop-rock proposto (da lui interamente composto), ma anche per il sorprendente mestiere che il ragazzo in questione mostra in ogni brano e (cosa determinante in questi tempi “visuali”) in ogni videoclip immesso in rete. E, infine, era sinceramente difficile non notare l’autentico stuolo di “mostri sacri” che si sono messi in gioco per il lancio di quest’artista, partendo da Fabio Perversi e Piero Cassano dei Matia Bazar, che hanno prodotto l’intero disco, per arrivare a Ludovico Vagnone (chitarrista della star iberica Alejandro Sanz), al grande Lele Melotti (batterista dei più importanti artisti tricolori, da De André a Vasco e Ligabue passando per Dalla, Battiato, Renga, Fossati, Zucchero e tanti altri), per finire nientedimeno che con Red Canzian dei Pooh, che ha prestato il suo celebre basso alla conclusiva “Yari”. Uno stuolo di guest star di questa fatta non si muovono, decisamente, per il primo venuto. E capita così che il nome di Fabio Cancellara Gòmez balzi agli onori delle cronache perché il video del suo nuovo singolo “In ritorno da te” raccolga online 100mila visualizzazioni nella sola prima settimana (e, mentre scriviamo, sta allegramente sfiorando la quota doppia). Qual è, quindi, il segreto di Fabio? In fondo, è semplice da spiegare. La sua proposta è onesta e centrata, i brani rimangono velocemente in mente (anche grazie ad arrangiamenti curati e completi), e diversi episodi di questo disco meriterebbero ascolti ripetuti ed airplay importanti. Oltre alla suddetta “In ritorno da te”, ascoltatevi la title track, oppure “E’ ora di smetterla”, o ancor meglio la radiofonica “Qualcosa d’importante”, e noterete immediatamente il valore della proposta in questione. Che, facile da prevedere, si ritaglierà un meritato spazio nel mondo delle 7 note tricolori. (Salvatore La Mazzonia)