recensioni dischi
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MAX CASALI  "Secondo a nessuno"
   (2016 )

Sono passati quasi trent’anni dalla “fase rap” della vita e della carriera di Max Casali, artista che, al tramonto degli anni ottanta, si era cimentato in un genere da sempre appannaggio della lingua inglese. Adesso Max Casali è un cantautore a tutti gli effetti: “Secondo A Nessuno” è un titolo che, per quanto possa apparire presuntuoso, contiene dell’evidente ironia, la stessa che si può apprezzare in tutta l’opera. Il disco si presenta come la raccolta di undici brani nei quali si nota uno stile di canto molto particolare, un timbro che sembra svincolarsi di proposito dalle strutture musicali, ponendosi sempre un gradino più in alto o più in basso: può sembrare qualcosa di strano, soltanto all’inizio. Dopo il primo ascolto, il tutto inizia a raccontarsi in maniera più sicura per l’ascoltatore, e la scelta stilistica inizia a farsi apprezzare con meno difficoltà. Max Casali denuncia, con un sarcasmo mai troppo celato, i mali che affliggono questa società, dimostrando di avere un occhio vigile ed un grande spirito critico: traduce tutto ciò in parole e musica, e l’insieme funziona volutamente senza eccellere ma anche senza affanni. Si apre con una dedica agli italiani che continuano a lottare e che resistono, con un pezzo dalla coda di violini splendida (“Popolo Di Maghi”), e si prosegue con un canto al fascino della notte (“Arrogante Notte”), per poi arrivare a denunciare lo stato comatoso dei rapporti interpersonali (“Anime Vi-cine”), il femminicidio (“Una Ogni 3 Giorni”), ed i tanti, troppi suicidi di persone ridotte in miseria in Italia (“Delitti di Stato”), fino alla chiosa che si caratterizza come una riflessione-dialogo con Dio sul presente (“Caro Dirigente”). Un disco che trova la sua forza nei curatissimi arrangiamenti e nei testi sempre ispirati: una buonissima prova per Max Casali, che conferma anche la sua poliedricità e la sua grande vena artistica. (Piergiuseppe Lippolis)