recensioni dischi
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RAFFAELE VASQUEZ  "Me"
   (2016 )

Fra le tante novità nel sempre vivace mondo del cantautorato italiano, il 2016 registra anche il ritorno di Raffaele Vasquez. L’artista salentino, a quattro anni dal suo esordio, ha pubblicato “Me”, un lavoro contenente nove inediti ed una cover. Sul piano stilistico, poco è cambiato nell’approccio: Raffaele continua a cercare una forma di cantautorato che sappia legare col presente pur affondando le sue radici in un passato neanche troppo recente. “Me” è imperniato intorno alle tastiere e ad un timbro vocale molto profondo, ma si regge anche su ottime linee di basso e su un’impostazione che suona davvero molto vintage: la sezione ritmica è corposa, grande cura è concessa alla pulizia sonora, in generale. A dare ulteriore colore al sound, ci sono dulcimer, mellotron e strumenti valvolari. Per larghi tratti, l’opera scorre in maniera piuttosto fluida, ma sono da registrare anche sporadici momenti in cui il disco va un po' in affanno, non tanto per la qualità, quanto per l’originalità che sembra a tratti venir meno. Il disco trova la sua stabilità nei testi sempre convincenti: si parla della donna, qui svincolata da tutte le attribuzioni più classiche ed elevata a fulcro dell’umanità, di cui l’uomo è riflesso. Fra le dieci tracce, è presente pure una bella cover di “Hanno Arrestato Anche L’Inverno” di Piero Ciampi, penultimo capitolo di un lavoro che, nonostante la sua notevole bontà, fa un po' fatica a spiccare realmente il volo come avrebbe potuto. Ma il futuro è dalla parte di Raffaele Vasquez, e per il salto di qualità basterà, in fondo, un semplice labor limae. (Piergiuseppe Lippolis)