recensioni dischi
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GIULIA CALI'  "Giulia sta bene"
   (2016 )

Provvidenziale è stato il finanziamento dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto “Toscana 100 Bands” per la produzione di “Giulia Sta Bene”, secondo capitolo della carriera della giovanissima cantautrice fiorentina Giulia Calì. A dispetto della sua tenera età, Giulia risente dell’influenza del periodo aureo del cantautorato italiano senza esserne schiava e reinterpretandolo grazie alla sua notevole sensibilità. Gli exempla a cui la cantautrice toscana guarda sono diversi, ma in “Giulia Sta Bene” confluiscono undici brani semplici e scarni, la cui essenzialità diventa marchio di fabbrica e punto di forza dell’opera. Solo chitarra e voce, rigorosamente in acustico: è così che prende forma questo lavoro. Il binomio funziona e la buona tecnica individuale dell’artista consente anche una certa varietà, imprescindibile per scongiurare il rischio di rendere troppo piatto il disco nel suo insieme, così come era imprescindibile la cura per l’aspetto testuale. Il minimalismo delle undici tracce in scaletta permette all’uditore di riservare una grande attenzione all’ascolto delle parole, che si caricano di una forza maggiore e che dicono quanto l’artista abbia lavorato in questa direzione. Diversi, infatti, sono i temi trattati, sempre alla luce di un’attitudine introspettiva che non manca mai di esercitare il suo fascino e la sua bellezza, esattamente come accade in “Nell’Abisso Dei Miei Pensieri” e in “Ed È Già Notte”, due dei pezzi che, probabilmente, riescono a spiccare in un contesto in cui l’equilibrio è massimo. L’alternanza con l’inglese (fra le migliori, in questo caso, “My Own Way”) contribuisce ad incrementare lo spessore di un’opera sincera e personale e di buonissima fattura. Lo stato di salute del cantautorato femminile italiano probabilmente non è ai massimi storici, ma, anche grazie a Giulia Calì, s’intravedono segnali parecchio incoraggianti. (Piergiuseppe Lippolis)