recensioni dischi
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MIDIHANDS  "Pasupata"
   (2016 )

I Midihands nascono nel 2007 ma solo ora arrivano al debutto discografico. Perché? I due fondatori, Fuso e Navak, in tutti questi anni si sono specializzati in vere e proprie performance live, usando macchinari audiovisivi ideati da loro stessi prendendo spunto dal reactable, uno strumento ideato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Audiovisivo dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona. Grazie a questi concerti-performance sono arrivati ad esibirsi anche in Spagna e Germania, oltre che in varie città italiane. Oggi si fanno avanti con “Pasupata”, un EP, il loro primo lavoro ufficiale, pubblicato dalla bolognese Relief Records. Oltre ai due producer che hanno dato il via a questo progetto, sul disco ci sono anche la voce di Miriam Neg ed il flauto traverso di Antonino Barresi. Il risultato è un’elettronica a cavallo tra vari generi: le influenze dub e hip hop si fanno sentire ma con sfumature non proprio convenzionali, come nel primo singolo “What 2 Do”, definito dagli stessi autori “psichedelico”. Non mancano inoltre rimandi (molto discreti) al dubstep e altre varianti su questi ritmi citati. Magari la pecca è proprio la mancanza di uniformità, la difficoltà a raggiungere, con appena sei brani, un’identità sonora precisa. Ma pare che i due abbiano tanti altri brani pronti e, chissà, potrebbero, con un album, trovare una dimensione che li caratterizzi ancor di più. Per ora ci si può accontentare di questa attitudine, imprevedibile ed anche ironica, a tratti, ma, più che altro, appunto, fuori da schemi già presenti sul mercato. Per alcuni, specie per gli artisti, questo può essere un pregio, per altri lo era una volta, quando il mercato musicale era fiorente, per altri ancora non lo è mai stato. In ogni caso questo è il tratto principale dei Midihands, ora come ora. In attesa di un lavoro sulla lunga distanza. (Luca Bussoletti)