recensioni dischi
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HYAENA  "Metamorphosis master demo '87"
   (2016 )

Era finita troppo presto la storia degli Hyaena, formazione che in poco tempo, verso la fine degli anni ottanta, avrebbe potuto facilmente imporsi ai vertici delle scene metal e prog italiane. “Era” perché, dopo tre decenni, qualcosa è tornato a muoversi: gli Hyaena riprendono l’attività live con un una line up rinnovata e pubblicano una nuova versione di “Metamorphosis Master Demo ‘87”, per la prima volta su CD. Il quartetto è composto da Mario Candido alla voce, Gabriele Bellini al microfono, Marco Frau al basso e Rossano “Ross Lukather” Lucarini alla batteria: una formazione composta da tre strumentisti che non hanno bisogno di presentazioni e da un vocalist le cui caratteristiche si sposano alla perfezione con i suoni, esaltandone le potenzialità. Introdotto dal pulito e potente sound midtempo della titletrack su cui si poggia anche una voce possente, il disco scorre sui binari di un heavy metal che coniuga pulizia e potenza senza concedere mai divagazioni: è ciò che accade in “Warchild”, prima che “No Man’s Land” offra una sorta di pausa, con un andamento più lento e un sound più morbido. “Kill Without Mercy” rappresenta un altro picco della prestazione di Mario Candido, mentre la band chiude con lo speed di “Screams From Savannah”. È il capitolo conclusivo di un album che alimenta i rimpianti per una carriera interrotta davvero troppo presto e che testimonia la presenza, anche in Italia, di band metal all’altezza di quelle di fama internazionale: un disco che, a distanza di trent’anni, vale assolutamente la pena di ascoltare. (Piergiuseppe Lippolis)