recensioni dischi
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PLANTS  "Tales from the space echo"
   (2016 )

La scena romana è in costante fermento e, accanto alle realtà ormai diventate di dominio nazionale, nella Capitale esistono anche diverse band che si muovono ancora in contesti di nicchia, ma in rampa di lancio. Il tasso di natalità di nuove formazioni è alto come in nessun altro luogo d’Italia e i Plants testimoniano la presenza di una nuova generazione di assoluto interesse. “Tales From The Space Echo” è l’opera prima della band che in otto tracce ha realizzato un’imponente commistione di stili e generi musicali, dimostrando di avere tante idee e buone capacità tecniche, sebbene in alcuni casi sull’aspetto meramente compositivo emergano piccoli intoppi dettati dalla scarsa esperienza. Sono problemi comunque piuttosto marginali, specialmente se si giudica “Tales From The Space Echo” nella sua globalità: nel disco convivono colori shoegaze (“Verte”), i sogni folk di “Lullaby” e di “Life Is Changing”, un esordio di natura post punk di Joydivisioniana memoria (“Yosemite”) e umori indie e noise rock, che rappresentano, fra l’altro, i momenti migliori del disco. “I.W.T.K.” esprime tutta la forza dei Plants, “Wide Circle” tutta la ricerca e la voglia di sperimentare. Le atmosfere sono in continuo divenire e non restano mai uguali a sé stesse per più di un brano: i Plants sembrano voler continuare a muoversi in lungo e in largo nello sterminato mondo della musica, e noi ci auguriamo che “Tales From The Space Echo” sia solamente il primo passo di una lunga e prolifica carriera che parte già nel migliore dei modi e che promette parecchio bene per il futuro. (Piergiuseppe Lippolis)