recensioni dischi
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RODOLFO MONTUORO  "A_vision"
   (2005 )

Sorprendente. Il primo vocabolo che viene alla mente all'ascolto di questo disco è: sorprendente. Difficile trovare paragoni per questo lavoro, dovendolo consigliare ad un amico non saprei rispondere alla fatidica domanda: "Che genere è? A chi assomiglia?". Bah, questo non assomiglia a nessuno, gli risponderei. Ecco, la cosa che consiglierei caldamente sarebbe: non ascoltare questo disco nella fretta di una giornata incasinata, tra una faccenda ed un'altra, concedendo poca attenzione. Viceversa, stacca il telefono, mettiti le cuffie in testa (qualcuno lo fa ancora?), ed ascolta. Ascolta, nulla più. Canzone d'autore? Sì, in un certo senso. Jazz? Sì, in un certo senso. World music? Sì, in un certo senso. Montuoro, questo è certo, non ha paura di niente. E chissenefrega se non si vendono dischi, e chissenefrega se nove decimi delle nuove proposte nemmeno arrivano ad essere ascoltate. Chissenefrega. Lui ha fatto un disco che voleva fare, e lo ha fatto COME lo voleva fare. Intanto è lì, nessuno glielo potrà mai negare: poi se ci sarà qualcuno bravo ad ascoltare e capire, meglio per lui. Beh, io sono stato tra quelli. E ne sono felice. E ringrazio, pure. A chi non ne può più di certa musica che corre ora (non fatemi fare nomi, please), d'ora in poi consiglierò questo cd. Un'ultima, sentita parola per i collaboratori dell'ottimo Montuoro, tutti davvero bravi ed ispirati: da Massimo Giuntini (già nei Modena City Ramblers) per la produzione artistica, unito agli archi di Vieri Bugli (Whisky Trail) ed al violoncello di Michela Munari (Quartetto Euphoria), alle percussioni di Gennaro Scarpato (proveniente dal mondo di Edoardo Bennato), e poi ancora la voce di Andrea Biagiotti, la fisa di Massimo Fabianelli, il piano di Carlo Gnocchini, il sax di Daniele Malvisi, la batteria di Andrea Nocentini e le chitarre di Fabio Puglia. Uno stuolo di raffinatissimi musicisti che, suonando in presa diretta, hanno creato un'atmosfera magica. Davvero magica. Smettete d'aspettare, cercate questo disco. Fatevi un regalo. (Andrea Rossi)