recensioni dischi
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ROGER GOULA  "Something about silence"
   (2016 )

Al crocevia tra neoclassicismo e suadente elettronica addomesticata, il londinese di adozione Roger Goula, compositore apprezzato ed impegnato in svariati progetti che includono anche la sonorizzazione di corto/lungometraggi, di act teatrali, di installazioni d’arte contemporanea, rilascia “Something about silence ep”, un 4 tracce che funge da preludio all’album “Overview effect” di prossima pubblicazione. Ininterrotto fluire di musica liquida priva di discontinuità o asperità, l’album condensa in ventotto minuti di ovattata pace un gentile scorrere di immagini evocate con grazia e misura. Se aleggia una eco profonda e decisamente haunting di Matt Howden nelle due tracce di Goula, più evidenti sono le ascendenze à la Autechre nei due pregevoli remix dei medesimi brani (ad opera del musicista tedesco Christian Löffler il primo, curato dal bristoliano Phaeleh il secondo), reinterpretazioni che nulla sottraggono alla malìa profonda degli originali, al più esaltandone le armonie morbide tramite la sottolineatura degli aspetti ritmici. Se negli episodi che si qualificano come espressione diretta di Roger è prevalente il ruolo ineludibile degli archi, i remix privilegiano invece una maggiore focalizzazione sul groove, in particolare negli accenti à la Daft Punk che innervano la “Awe” di Phaeleh, senza mai sovvertire la natura stessa delle composizioni originarie. Le quali – va precisato – rimangono i momenti migliori della raccolta, che raggiunge un vertice assoluto nel trasognato andamento di “Awe” con la sua intro languida e straziante, un requiem per violoncello che lievita impercettibilmente fino a culminare in una saturazione controllata ed estatica, quasi mistica nella sua trascendenza. In attesa di “Overview effect”, “Something about silence ep” offre momenti di musica pura e rarefatta che preconizzano sviluppi di sicuro interesse. (Manuel Maverna)