recensioni dischi
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LELIO PADOVANI  "Waves"
   (2016 )

Lelio Padovani è una realtà ormai abbondantemente consolidata nel panorama musicale nostrano. Attivo da quasi tre lustri, il compositore e arrangiatore parmense è noto agli addetti ai lavori per la sua grandissima padronanza della chitarra. Dopo gli inizi con batteria e basso, Padovani ha avviato un percorso che l’ha visto esordire con lo strumentale “Unknown Evolution”, proseguire con un disco metal e ricevere anche prestigiosi riconoscimenti. “Waves” include quattro tracce in cui la chitarra occupa un ruolo centrale, ma tutta la sezione ritmica partecipa efficacemente alla realizzazione di un prodotto di alto livello qualitativo, nonostante la sua brevità. Il cuore pulsante del disco, paradossalmente, è la traccia conclusiva nonché titletrack: si tratta di una cavalcata di oltre sei minuti (le altre tre restano sull’ordine dei quattro minuti e mezzo) che cresce d’intensità già dopo pochi secondi prima di un finale in cui più chitarre elettriche si sovrappongono e i cui piani scivolano l’uno sull’altro, sprigionando “le onde elettriche” che danno il nome al disco. “Time Traveler” apre invece le danze con suoni dilatati, e la sensazione è davvero quella di essere in viaggio, mentre “Siren Song” concede qualche virtuosismo in più, ma senza eccessi. “Sunday” è un pezzo dal tono più epico, in cui diventa cruciale l’importanza di tutto ciò che fa da sfondo alla chitarra. Le idee alla base di “Waves” sono semplici, ma si trasformano in qualcosa di grande grazie a tanto talento messo in campo anche in fase di produzione. (Piergiuseppe Lippolis)