recensioni dischi
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HAZAN  "Kaiserpanorama"
   (2016 )

Hanno buone idee e agilità di scrittura gli Hazan, quartetto lombardo al debutto con le cinque tracce di “Kaiserpanorama”, ep mixato e prodotto da Davide Lasala (Giorgieness) e pubblicato dall’etichetta milanese Habanero Factory. Lungi dal rincorrere innovatività o imprevedibilità, “Kaiserpanorama” funziona tuttavia egregiamente per diciotto minuti di solido neo-grunge muscolare e urgente, diretto e frontale, sberla che impressiona nonostante qualche perdonabile ovvietà nei testi, intrisi di un crudo e spinoso realismo. Nervosa, sciolta e brillante, la band sa costruire brani di asciutta immediatezza dal taglio ruvido e ispido, veicolati da riff penetranti, drumming serrato e – addirittura – chorus anthemici di facile presa, seppure calati in un contesto complessivamente ostile e antagonista: sia “Sulla pelle” - primo singolo estratto – che la successiva “Qui dove sto” aggrediscono con sonorità incalzanti insistendo sontuosamente sulle dinamiche e scavando piccole nicchie in cui una melodiosità di fondo compressa e satura riesce comunque ad insediarsi. Fra il passo quasi baggy di una addomesticata “Visionario” (intrigante ipotesi di svincolo da clichè vari) ed echi che lambiscono gli Stone Temple Pilots che furono (“Un altro vizio”), “Kaiserpanorama” consolida la sua natura semplice e tesa, album ben realizzato e meritevole di ripetuti ascolti, lavoro invitante che lascia presagire sviluppi allettanti. (Manuel Maverna)