recensioni dischi
   torna all'elenco


RASHOMON  "Santo Santo Santo"
   (2016 )

“Santo Santo Santo” è il secondo disco dei Rashomon, band tornata a cinque anni dal debutto con “Andrà Tutto Bene”. L’album, realizzato grazie al crowdfunding, è stato autoprodotto e porta in dote alcune importanti novità, come l’introduzione del basso e l’avvicendamento alla chitarra. Il genere di riferimento resta un rock piuttosto dinamico, che non disdegna mai concessioni al pop e che si lega a elementi rap: lo stile della band finisce col diventare molto personale e va a rimpolpare una scena crossover non in grandissima salute. A ciò va aggiunta una scrittura ricercata e di spessore, che tratta la storia di un (anti)eroe tragico, debole e sofferente, profondamente umano, con rimandi anche a un certo tipo di cinematografia e a “Lo Chiamavano Jeeg Robot”. Tra i dieci pezzi in scaletta, “Amerika” analizza la tematica adattandola al punto di vista di una nazione, “Non Ci Avranno Mai” nobilita una sconfitta eroica e “vera”, ma a spiccare sono “Santo”, che, col suo ritmo vivace e ballabile, costituisce il riadattamento di una splendida poesia di Allen Ginsberg, e “Breathe”, cover dell’omonimo brano dei Prodigy. “Santo Santo Santo” è un lavoro convincente sotto tutti i punti di vista: l’autenticità della proposta, unita a testi sempre curati, viene esaltata dai piccoli dettagli, capaci di garantire tutta la fruibilità necessaria perché il disco esca da un contesto di nicchia e vada oltre. È di sicuro un bel regalo per tutti coloro che hanno creduto nel progetto e lo hanno finanziato. (Piergiuseppe Lippolis)