recensioni dischi
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MONTAGE  "Metamorphosis"
   (2016 )

“Metamorphosis” è il secondo disco dei Montage, band finlandese che ha esordito un paio di anni fa raccogliendo parecchi consensi da parte della critica. Il quintetto originario di Helsinki propone sonorità hard rock contemporaneamente possenti e pulite, capaci di riportare alla memoria il sound di formazioni come i Foreigner. Il gusto retrò si sposa alla perfezione con digressioni prog, che conferiscono la varietà necessaria perché il disco non risulti monotematico. “Age Of Innocence” apre all’insegna di riff robusti ma anche melodici, presentando subito la grossa novità rappresentata da Vesa Paavonen, cantante che ha preso il posto di Mikko Haino, voce nel precedente lavoro della band e forse più in sintonia con il sound dei Montage, sebbene le doti canore di Paavonen siano importanti. Centrale, nel sound della band, è spesso il piano: irresistibili gli umori jazz di “Age”, molto efficace il dialogo con la chitarra in “Black Magic”. Un pezzo che sintetizza le due anime presenti nel sound dei Montage è, probabilmente, “Invisible World”, che si apre con il classico piglio hard per poi intessere una trama prog, prima di un finale ancora in salsa hard rock. “Metamorphosis” è un disco riuscito che non fa fatica a meritare un giudizio positivo, ma il risultato avrebbe potuto essere ancora più alto: un maggiore coinvolgimento del piano, che spesso è l’elemento in più, avrebbe sicuramente offerto grandi possibilità alla band al pari di un cantato più dinamico. (Piergiuseppe Lippolis)