recensioni dischi
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BEFORE BACON BURNS  "La musica elettronica è il futuro"
   (2016 )

Apprezzo i gruppi come i Before Bacon Burns: veraci ed espliciti, ti sparano concetti di vita senza tanti mulinelli di parole ed edulcoranti, al fine di indorare la pillola indigesta per non risultare odiosi. Loro, semmai, vanno dritti allo stomaco con uno sound ricercato a lungo, e poi forgiato pian piano su molteplici palchi regionali. Il risultato è concentrato in “La musica elettronica è il futuro”, primo lavoro di lunga durata dopo l’esordio di tre anni fa in formato e.p. Hanno fatto bene, ora, a scegliere il nostro idioma, poiché cantando in inglese avrebbero rischiato di perdere impatto ed immediatezza. Qui i contenuti sono chiarissimi e sfrontati, grazie all’apporto vocale della “bad girl” Eleonora, col suo stile ruvido e tagliente, come quando ti imbatti in una monella irritante, ma tutto sommato simpatica. Per farsi un’idea, già “Il cielo di Kant” e “Mani” sono eloquentemente significative per la loro energica espressività, che rimanda ai tempi d’oro di Jemina Pearl dei compianti Be Your Own Pet. In ogni modo, la band supporta la cantante con adeguata grinta irrequieta e con chitarroni e mega-basso, capaci di risollevare le sorti di un depresso cronico. Se si esclude “Lexotan”, per l’inopportuna ripetizione ossessiva e stridente, il resto del disco viaggia a meraviglia, su stesure sonore eclettiche e convincenti: su tutte spicca “Politecnico” per l’ampiezza sontuosa dell’arrangiamento. C’è anche un tentativo di ballata come “Scivolerò”, ma l'indole di questi ragazzi è troppo rock per farcela, e già da metà brano rialzano i giri per condurti in un finale ameno, che ti avvolge come un ascolto quadrifonico. Grazie ad una cordata di raccolta-fondi sul web, il quartetto lombardo ha potuto pubblicare un prodotto che non lascerà indifferenti e che esce per la Discipline, l’etichetta di Garbo: ricordate? Non solo “A Berlino… va bene”, ma anche a Monza e dintorni. E se BBB è l’acronimo del loro nome, per noi significa: Bene, Bravi, Bis! (Max Casali)