recensioni dischi
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ZEIN  "Il viaggio, il futuro & Jolanda"
   (2016 )

“Il viaggio, il futuro & Jolanda” è la fiche d’ingresso dei romani Zein, quattro ragazzi di belle speranze e buone intuizioni che rilasciano su etichetta Alka Record Label le quattro tracce di questo promettente esordio. Possiedono già in nuce qualcosa di caratteristico, come ad esempio l’uso sistematico ed insistito delle ripetizioni nelle code ed una certa perizia nello sviluppo dei brani, resi allettanti per vie traverse, curioso ibrido di immediatezza e studiata cura dei dettagli, premessa ad un pop piuttosto elegante declinato con misura e garbo. Se “Milioni di parole” apre su una linea vagamente funkeggiante che, prima di aprirsi ad un chorus efficace ed avvolgente, richiama sia l’ultimo Contessa che Riccardo Sinigallia, “M’are” affina la cifra stilistica della band proponendo un’armonia frizzante intrisa di provvidenziale semplicità, nel passo scanzonato come nell’inciso catchy che le infonde vitalità. E mentre “Questo brivido” si mantiene salda entro mura sicure, è “Un’occasione speciale” l’episodio che maggiormente si discosta dalla linea tracciata: è il pezzo più avulso dal contesto, il meno allineato, un’oscura melodia decadente che muove da un percussionismo ovattato lungo un’aria in minore sulla falsariga dell’Appino solista e che la band risolve in un inatteso ritornello memore dei Denovo che furono. Il tempo, la voglia e la costanza potranno consolidare una personalità che appare già spiccata, in attesa di una doverosa scelta sulla strada da imboccare, sia essa quella del mainstream, quella dell’indie o quella di una espressività singolarmente peculiare. Per ora, rimane evidente una intrigante declinazione del verbo pop di matrice non chitarristica, un impasto di solide idee su cui fondare qualcosa di realmente futuribile. (Manuel Maverna)