recensioni dischi
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WHAM!  "The final"
   (1986 )

Pareva una gigantesca operazione commerciale. Il duo più figo del momento che ad un certo punto si scioglie, e lo fa con un grande concerto a Wembley: mai, che si ricordi, un divorzio era avvenuto con così tanti testimoni. Due soli album, dove erano stati estrapolati i singoli più commerciali omettendo che la coppia si imbeveva anche di Motown e non solo di synthpop, poi altri brani sparsi, alcuni usciti per motivi puramente commerciali a nome del solo Giorgio Michele (“Careless whisper”, in realtà scritta assieme al socio Andy, che per questo ancora adesso vive, e vivrà, di royalties eterne), altri già pubblicati come George Michael perché la separazione era in atto eccome. Ci furono pianti e strazi, benchè era chiaro fin da subito che dei due uno sarebbe finito nel dimenticatoio, e uno era pronto a cimentarsi nella sfida alle classifiche e alla fama in solitaria. “The final” racconta abbastanza bene quel quadriennio, riprendendo i primissimi singoli così come le ultimissime cose prodotte (la cover di “Where did you heart go”, altra prova che dietro i due, o forse solo dietro George, non c’era solo un parrucchiere e buone capacità di fare delle meches), e spiegando che il livello era superiore a quello del pop dell’epoca. Almeno per quello che riguardava i presunti eroi da copertina e da poster per le ragazzine. Certo, degli Wham! non se ne è mai sentita la mancanza, in seguito, perché l’eredità è stata presa in toto dal talentuoso dei due. Però, pur senza dover passare da elegie funebri per ricordare i precedenti, qui non c’era solo lacca e buco nell’ozono, anzi. (Enrico Faggiano)