recensioni dischi
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FLAME PARADE  "A new home"
   (2017 )

Dopo un’intensa attività live e un esordio con un 45 giri in vinile, i Flame Parade compiono il loro vero e proprio debutto sulla lunga distanza con un disco di stampo alternative folk, un genere che in campo internazionale ha già conosciuto il suo momento più fortunato, ma che in Italia non aveva attecchito in maniera particolare. I toscani dimostrano di non avere nulla da invidiare ai colleghi che avevano in qualche modo portato alla ribalta il genere qualche anno fa: “A New Home” è il biglietto da visita di un’opera dolce, morbida, elegante e curata nei minimi particolari, che scorre con grandissima fluidità e il cui livello raggiunge un picco già con la coppia “As Above, So Below” e “Foxes’ Funeral”. Colpisce l’affiatamento della sezione ritmica, mentre le parti vocali si intersecano in maniera mirabile con suoni di chitarra puliti e dilatati, arpeggi deliziosi e violini retrò. Il basso e la batteria fanno il resto, concorrendo alla produzione di sonorità che in Italia non eravamo abituati ad ascoltare e che fondono il gusto per il new folk a echi baroque pop. Dal piglio allegro di “Naivety” si passa a pezzi più introspettivi come “Berlin” o alla decadente “To The Moon”, ma la qualità resta sempre alta. “A New Home” è un disco davvero di grande spessore: si può considerare, senza dubbio, uno dei migliori esordi italiani dell’anno grazie alla sua originalità (almeno rapportato alla musica italiana), alla sua eleganza e ai suoi motivi pressoché irresistibili. (Piergiuseppe Lippolis)