recensioni dischi
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KYTERION  "Inferno I"
   (2017 )

I Kyterion sono una band bolognese nata nel 2015 che ha pubblicato il suo album di debutto al tramonto dell’anno appena concluso. Sono sconosciuti i nomi dei membri che hanno creato una sorta di concept ispirato all’inferno della “Divina Commedia” dantesca in chiave black metal con qualche inflessione death e scegliendo l’italiano del tredicesimo secolo come lingua. Sembrerebbe un’autentica follia, ma la realtà è che tutto questo inizia a essere suggestivo sin dalle primissime parole che si stagliano sui riff potenti e l’atmosfera oscura di “Tra La Perduta Gente”, dopo l’introduttiva “L’Etterno Dolore”. La strumentale “L’Acheronte” precede “Caron Dimonio”, un brano che mette in mostra le grandi capacità compositive della band: la tensione resta alta dall’inizio alla fine, compresa la parentesi in cui l’ira funesta sembra placarsi, grazie al pregevole lavoro delle chitarre e ad una batteria che viaggia a velocità supersoniche, mentre il cantato funziona bene in growl come in scream. “Limbo” brilla grazie al suo tono epico e ad una potenza che qui concede deroghe alla velocità. Nella seconda metà del disco non cambia nulla: resta quel connubio fra potenza e velocità che devasta e travolge tutto quanto, resta il grande lavoro delle chitarre che in alcuni momenti ricorda quello tipico di formazioni ben più note provenienti da altre latitudini (“Le Brutte Arpie”, “Faticoso Manto”), resta una batteria che raggiunge picchi a dir poco stratosferici come in “Gerione”. “Lo ‘mperador Del Doloroso Regno” chiude un album semplicemente pazzesco. Tecnica sopraffina, grande qualità, produzione impeccabile e testi di enorme spessore e difficoltà caratterizzano l’opera prima dei Kyterion, una band che sembra avere quel quid per poter sfondare anche in campo internazionale. Non conosciamo i loro nomi, ma non possiamo che augurarci che il futuro del black metal possa parlare italiano. Non importa che sia quello del tredicesimo secolo. (Piergiuseppe Lippolis)