recensioni dischi
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TRAUM JESTERS  "Freedom circus"
   (2017 )

Ormai dieci mesi fa è uscito anche il nuovo disco dei Traum Jesters, terzo episodio di una discografia che li ha visti partire dalle atmosfere oniriche e oscure del primo EP e proseguire con l’industrial intriso di elettronica di “Deformed”. Il nuovo “Freedom Circus” si caratterizza per un approccio più diretto ed un sound più muscolare rispetto al passato, rappresentando la nuova fase evolutiva di una band che continua a reinventarsi con efficacia. Le chitarre dominano la scena e si stagliano su un sottofondo denso, caratterizzato dalle fitte trame di basso e batteria e da tappeti elettronici di sintetizzatore, ma il disco mostra una certa eterogeneità nel suo continuo oscillare fra atmosfere diverse, tra anni ottanta e novanta, tra pulsioni hard rock e sapori new wave, fra progressioni industrial e sprazzi di psichedelia. I Traum Jesters iniziano con i deliri stoner di “100 Feet Tall”, poi proseguono con le concessioni melodiche di “Power Law” e gli echi di una darkwave molto eighties di “Tamer Of Freak Girls””. Nella seconda parte dell’opera, invece, si ritrovano le tracce di industrial di “Deformed” in “While The Abyss Sleeps” ed in “Celebration” che, però, è impreziosita da un rock classico vagamente sabbathiano. Il nuovo album dei Traum Jesters è la naturale prosecuzione di un percorso artistico coerente e lineare che conduce alla maturità artistica. (Piergiuseppe Lippolis)