recensioni dischi
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SURGICAL BEAT BROS  "Black"
   (2017 )

Ci possono essere due modi principali per scaricare le proprie tensioni ascoltando musica: o mettere qualcosa di soft, frivolo, non impegnativo, chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dai suoni e dal fluire della musica; oppure tirare fuori la propria rabbia, far salire l’adrenalina con un sound duro, sporco, martellante, in grado di far emergere la parte animalesca presente in ognuno di noi. A chi appartiene alla prima categoria è vivamente sconsigliato l’ascolto di “Black”, quarto lavoro dei Surgical Beat Bros. Ai secondi, invece, amanti di sonorità grezze, minimali e senza fronzoli, il duo romano, composto da Fabio “Reeks” Recchia (Synth, Sampler) e Antonio Zitarelli (Batteria), offre una travolgente valvola di sfogo. Solo Synth e Batteria… Non servono parole quando parla l’istinto, quando per liberarsi dallo stress ci vuole solo energia allo stato puro e movimento con rari momenti di stasi per tirare un po’ il fiato. I Surgical Beat Bros sono maestri in questo e vantano in soli due anni una proficua attività con tre album alle spalle e circa 150 esibizioni dal vivo. 4 braccia e 4 gambe al servizio di una musica precisa, martellante, inarrestabile e penetrante in grado di insinuarsi nel cervello dell’ascoltatore cacciando, per quasi 40 minuti, pensieri, tensioni, rabbia e le più recondite pulsioni del corpo. Una batteria di fronte ad un Synth, sguardi e cenni d’intesa per dare sfogo ad un lavoro techno in chiave moderna e ad una dance scoordinata. Le sei tracce sono miminali anche nei titoli che sono rappresentati da numeri in una sequenza logica crescente (1, 4, 9, 16, 25, 32) e riflettono lo spirito del lavoro in un crescendo di pulsioni emotive, finite le quali ci si può ritenere appagati dallo sfogo. Deboli di cuore e amanti di sonorità più edulcorate e di generi più articolati siete avvisati. Non è un lavoro che fa per voi! (Angelo Torre)