recensioni dischi
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I SILENI  "Rubbish"
   (2017 )

“Rubbish” è il titolo del nuovo album de I Sileni, un’opera complessa che mescola molti generi fra di loro ma che mostra un grado di maturità davvero importante. Il brano d’apertura “Hush” propone un suono stratificato dalle suggestioni psichedeliche e dal cantato che a tratti richiama i Pink Floyd prima di un finale acido e distorto. Le atmosfere di “All Over Me” e “Frozen” conservano lo stesso piglio, ma si caratterizzano per una maggiore rarefazione ed un cantato più grave e serioso. Proseguendo con l’ascolto, invece, la linearità e la delicatezza di “Revenge” conducono alla splendida “Break” che segue un lento andamento crescente e arriva a schiudersi nel finale, grazie al brillante lavoro delle chitarre, le cui distorsioni si stagliano in maniera improvvisa su di un orizzonte sereno fino a un finale appena sfumato. L’umore introspettivo della titletrack, invece, inganna fino ad un altro finale particolarmente concitato, con le chitarre a dominare la scena, una batteria frenetica a dettare i tempi, ed una voce sofferta che si innesta sulle fitte trame musicali. “Come With Us” e “Happy Birthday” scivolano leggere e quasi impalpabili nella loro tenerezza, poi “The Hardest Walk” recupera uno schema già frequentemente utilizzato in “Rubbish”, con i sapori aciduli condensati negli ultimi secondi. Le elucubrazioni di “This Is Life” e le sonorità patinate ancora psych-oriented di “Further” chiudono un’opera che brilla dal punto di vista tecnico e compositivo, adatta non soltanto ai fan del genere, data anche l’abilità con la quale la band è riuscita a conciliare diverse sfumature per confezionare un prodotto di grande spessore. (Piergiuseppe Lippolis)