recensioni dischi
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ANDREA SALINI  "Lampo gamma"
   (2017 )

Amate il rock di qualità? Le schitarrate alla Mark Knopfler? Il sound rock anni '70 un po’ Pink Floyd prima maniera? Allora “Lampo Gamma”, il nuovo album di Andrea Salini, è il disco che fa per voi, ed è la prova che il rock di qualità esiste ancora, anche in Italia. Il disco è stato interamente scritto dal giovane rocker laziale - cresciuto a pane e chitarra - insieme con Simone Gianlorenzi, con la collaborazione di uno dei tecnici del suono più importanti del mondo, Fabrizio Simoncioni, il cui nome ai più forse non dirà nulla, ma che ha collaborato con artisti di calibro mondiale, è stato candidato 2 volte ai Latin Grammy Awards, e ha vinto 57 dischi di platino. Se questo non bastasse, a garanzia dell’alto livello del progetto, vi diciamo inoltre che il disco è stato missato ai Marcussen di Los Angeles, tra gli studi di incisione più importanti al mondo. Ovviamente tutto questo non basterebbe se non ci fosse la scrittura, la voce e in generale il talento di Andrea Salini con le sue belle canzoni. A partire da “Strange days”, un hard rock di ottima fattura, alla successiva “Distant planets”, più morbida musicalmente ma con un refrain che rimane in testa, al funk rock di “Hendrix Funk”, ovviamente ispirata al “maestro” Jimi, tutti i brani, pur diversi l’uno dall’altro, sono belli, ispirati e coinvolgenti, e la voce di Salini, un po’ alla Mark Knopfler dei Dire Straits, fa il resto. Chi scrive non è un fan sfegatato del rock, ma un brano come “The Moon”, a nostro parere il migliore del disco, non può non emozionare: una intro con parole sussurrate che poi lascia spazio ad una ballad rock dall’atmosfera rarefatta che ricorda i migliori brani del rock internazionale. Un disco dunque di indubbia qualità, curato nei minimi dettagli, che fa di Salini, alla sua terza prova, non più una promessa ma una realtà della musica italiana e non solo. (Francesco Arcudi)