recensioni dischi
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CHROME SKY  "Artificial"
   (2017 )

I Chrome Sky sono il cantautore Paolo Miano e il programmatore e compositore Mario Ferrarese, duo nato a Catania che ha da poco dato vita ad “Artificial”, un disco che fonde prog e metal con sonorità trance e industrial, mostrando una certa complessità sin dall’apertura. Il duo si propone di descrivere la condizione alienata dell’uomo moderno con uno sguardo critico e attento: il cantato è l’unico elemento “umano” del disco, mentre le parti strumentali sono interamente programmate. A inaugurare il lavoro è “Artificial Man”, che conserva una grande potenza per tutta la sua durata e che concilia metal e suoni elettronici. “Corruption”, invece, è uno dei brani migliori del lotto in virtù di una notevole complessità: echi e riverberi dominano la scena, e il finale solenne in coda è la marcia in più del pezzo. Se “My Male Function” si mantiene più vicina a territori metal, “Chrome Sky” guarda invece all’elettronica e include anche qualche guizzo danzereccio. Con “Redemption” e “I Dream Of The Day” c’è un nuovo agilissimo cambio di genere: metal nella prima e goth nella seconda, prima che “My Scars” sintetizzi tutta l’esperienza di “Artificial” in un sound corposo e solido. Il disco raggiunge un grande risultato grazie all’equilibrio mostrato nella creazione di uno stile così elaborato. (Piergiuseppe Lippolis)