recensioni dischi
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ROSE  "Moving spheres"
   (2017 )

Rosa Mussin è una giovane cantante e polistrumentista originaria di Portogruaro che ha da poco esordito con “Moving Spheres”, pubblicato sotto il moniker Rose. Si tratta del primo lavoro solista per la ragazza veneta che, a dispetto della giovane età, può vantare già una certa esperienza con diversi gruppi. Il disco raccoglie sei tracce figlie del desiderio di non percorrere strade già troppo battute e di mescolare diverse influenze, a testimonianza di un’identità artistica che è già davvero parecchio solida. Nel disco, infatti, coesistono diversi stili afferenti al calderone della black music, un macrogenere che negli ultimi tempi ha trovato grandi interpreti internazionali anche in artisti bianchi o, comunque, non particolarmente vicini a quel mondo. Il soul resta il principale di riferimento, ma qua e là compaiono anche echi funk e tracce di rhythm and blues: il disco è molto elegante, emblema del gusto per suoni ricercati e molto raffinati. La titletrack, in tal senso, riesce a unire una base molto elaborata ad un cantato che sa farsi suadente ma anche forte quando serve: un legame che, comunque, resta fortissimo anche nel corso degli altri brani. I due episodi centrali, “Same Things” e “Amused”, sintetizzano la bellezza di un disco che spazia attraverso luoghi remoti senza mai perdere in efficacia. “Moving Spheres” è un esordio importante, capace di mettere in luce già tutto il talento dell’artista e di alimentare aspettative importanti anche per il futuro. (Piergiuseppe Lippolis)