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   (2007 )
			 E' davvero una bella sorpresa "Accordi in prestito", primo lavoro solista dell'emergente cantautore sardo Giuseppe Ibba, ex componente dei Bagdad Café. Un album pieno di idee, con musiche e liriche non banali, ed accarezzate da arrangiamenti validi ed all'altezza. Non c'è un solo attimo di cedimento, nei 12 brani del disco, con "Anima mia", "Sogni d'inchiostro", "Ghirlanda di sera" e la title track "Accordi in prestito" a stagliarsi sulle altre comunque valide tracce. Un progetto valido e meritevole, quindi, fiore all'occhiello dell'etichetta romana APbeat che, da qualche tempo a questa parte, è stata capace di proporre diversi personaggi validi e promettenti, come gli Asos, i sorprendenti Tree Gees e da ultimo Paolo Amati. Per quanto riguarda Giuseppe Ibba, non c'è dubbio che siamo davanti ad un talento vero, che in fase di scrittura denota una facilità di linguaggio davvero inusuale: convincente, peraltro, anche l'Ibba interprete, che in "Punto di domanda" e, soprattutto, nella già citata "Sogni d'inchiostro" si concede pure il lusso di cantare con tono simil-Battisti, senza per questo risultare pretestuoso e poco convincente. Viene da augurarsi, quindi, che quest'album non rimanga un episodio a se stante, e che presto si possa apprezzare nuovamente le capacità di questo giovane cantautore in ulteriori lavori. (Andrea Rossi)
E' davvero una bella sorpresa "Accordi in prestito", primo lavoro solista dell'emergente cantautore sardo Giuseppe Ibba, ex componente dei Bagdad Café. Un album pieno di idee, con musiche e liriche non banali, ed accarezzate da arrangiamenti validi ed all'altezza. Non c'è un solo attimo di cedimento, nei 12 brani del disco, con "Anima mia", "Sogni d'inchiostro", "Ghirlanda di sera" e la title track "Accordi in prestito" a stagliarsi sulle altre comunque valide tracce. Un progetto valido e meritevole, quindi, fiore all'occhiello dell'etichetta romana APbeat che, da qualche tempo a questa parte, è stata capace di proporre diversi personaggi validi e promettenti, come gli Asos, i sorprendenti Tree Gees e da ultimo Paolo Amati. Per quanto riguarda Giuseppe Ibba, non c'è dubbio che siamo davanti ad un talento vero, che in fase di scrittura denota una facilità di linguaggio davvero inusuale: convincente, peraltro, anche l'Ibba interprete, che in "Punto di domanda" e, soprattutto, nella già citata "Sogni d'inchiostro" si concede pure il lusso di cantare con tono simil-Battisti, senza per questo risultare pretestuoso e poco convincente. Viene da augurarsi, quindi, che quest'album non rimanga un episodio a se stante, e che presto si possa apprezzare nuovamente le capacità di questo giovane cantautore in ulteriori lavori. (Andrea Rossi)