recensioni dischi
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RESURRECTED  "Resurrected"
   (2017 )

Attivi dal 1993, i Resurrected giungono al nono album, confermandosi ottimi ambasciatori della scena brutal death, con influenze grindcore. Con l'uscita dell'Lp "Resurrected" siamo investiti fino dal primo pezzo "Hellcome" da una tempesta di blast beat, riff pesanti di chitarra abbassata di tono e growl. Tra l'altro in "The overkill to dwell" la velocità di grancassa e rullante arriva vicino alle sperimentazioni esagerate e definitive degli Hate Eternal. La musica è accompagnata come sempre da testi violenti come quello di "Human killing spree", ma in "Bewareness of truth" si possono apprezzare anche dei frequenti e repentini cambi di riff e ritmiche, come pure in "Mutated generation" che finisce in 6/8. Quest'ultimo presenta anche le due chitarre che eseguono le sequenze di note ad altezze diverse e la voce che concede qualche breve digressione scream. "Necronymphomaniac", diversa dall'omonima canzone dei Leukorrhea, porta la voce al grunt, il grugnito piggy. La melodia del riff di "The forecast of horrors" evoca un clima gotico; tra l'altro il brano presenta una sorta di falso breakdown, perché in realtà in quel punto non ci sono pause sincopate, è proprio il tempo che rallenta, di appena qualche battito, e dopo questa fase si ritorna alla velocità precedente, dimostrando una certa precisione della band. Il monster riff lento di "Fathomless creation" riecheggia quello di "Fall from grace" dei Morbid Angel e il testo pare affrontare temi socio-politici ("Human nation fail"). C'è un "Interlude" di pochi secondi di note di chitarra lasciate sospese a creare tritoni infernali, che portano alla rapidissima "Denial" che chiude l'album. Album che non deluderà le aspettative degli ascoltatori più esigenti. (Gilberto Ongaro)