recensioni dischi
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BUSSOLETTI  "Peso piuma (1 di 3)"
   (2017 )

Da una manciata di mesi sto notando, da parte di artisti ed etichette underground, un insolito (quanto mai apprezzabile) coraggio in operazioni commerciali rischiose, sfidando l’audacia che fu di Edoardo Bennato che, nel 1980, pubblicò due dischi a distanza di 20 giorni (“Uffà! Uffà!” e “Sono solo canzonette”). Parlando di oggi, tal Unorsominore ha rilasciato, poco tempo fa, un LP e un e.p. lo stesso giorno; ora, invece, è la volta del romano Bussoletti (odia il suo nome come fu per la Rettore?) che torna sul mercato con un nuovo lavoro di inediti, diviso in tre parti. Intanto, gustiamoci la prima porzione di questo spezzatino musicale, poiché le altre due usciranno a discrezione sua, magari quando meno te l’aspetti, che poi è una delle finalità che persegue l’artista: sorprendere il suo pubblico con proposte e modalità innovative. Al momento, si dispone di 4 pezzi dai connotati fotografici e sarcastici, con uno zoom che sa avvicinare bene le tematiche sociali per poi immortalarli col giusto sberleffo. “Correre” ha un giro di piano lievemente inquietante, che sostiene tutta la tratta con ipnotica efficacia, condita da fruscii di vinile graffiato e linee vocali che accarezzano il Moltheni di “Nutriente”. Invece, “Le serie americane” dà risalto alla drum-machine e al ruggito di chitarra elettrica, impastata con tastiere elastiche che convogliano in un bel refrain. Alla terza traccia, Bussoletti sferra martellate d’ironia in climax di svago, ma ti frega col taglio della domanda titolata “E’ finita la crisi?”: sembra facile! Se basta qualche “smile” condiviso non siamo messi cosi bene ma, in fondo, quel che conta è esorcizzare questa crisi con la forza di un ritrovato sorriso (almeno, in apparenza). A conferma della meticolosa ricerca d’evasione nelle sue liriche, arriva la conclusiva “Selvaggia Lucarelli”, con un avvertimento: sarà per tutti una bella lotta staccarsi da questa zecca sonora che mitraglia serie di “No, No, No…”, citando la famosa blogger, con arrangiamento moderno, misto all’euro-pop anni ’80: con un pizzico di fattore “C”, è un pezzo che farà il botto definitivo su largo… Stivale. Non pensate a Bussoletti solo nell’aspetto leggero e ludico ma anche ad un artista che ha maturato il suo talento assorbendo esperienze con Dario Fo e alla radio come speaker ed incamerando un bel palmares di riconoscimenti. E l’occhio nero, che domina la copertina di “Peso piuma”, testimonia quante se ne devono prendere di botte prima che ti venga riconosciuto qualcosa nel panorama emergenti. Ma, dal momento che il primo round è andato a segno, magari alla fine del terzo il gong risuonerà per Bussoletti come passaggio a nuovo “peso massimo” del ring musicale. (Max Casali)