recensioni dischi
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THE KILLING VOLTS  "Why should I say yes?"
   (2017 )

I Killing Volts, rock band ginevrina, hanno da poco esordito con ''Why should I say yes?'', un breve EP di quattro brani e, contestualmente, hanno lanciato come singolo “Never Insecure”, di cui è stato realizzato anche un video. Il rock dei Killing Volts si muove sui classici schemi dell’alternative, senza presentare grosse novità, e sporadicamente strizza l’occhio all’hard di qualche decennio fa. “Never Insecure” scorre senza assoli, fra riff possenti e suoni robusti, ma segue una sua linearità e si regge sul contrasto con una voce femminile decisamente più morbida. “Ponyhorn” è proprio esaltata dal binomio fra la voce femminile, nel finale parecchio acuta, e un umore che differisce in poco o nulla da quello conosciuto in “Never Insecure”, con un sound leggermente più sporco ma impreziosito da un breve assolo prima della bella coda. “I Got A Somethin’”, invece, introdotta da una rullata, parte subito con i classici riff profondi prima di spegnersi e di proseguire sul dialogo fra voce e batteria. Il pezzo, dal gusto molto vintage, abbatte la forma canzone ma presenta anche alcuni passaggi realmente adesivi e catchy. Un’ispirata cover di “Tainted Love” (brano di Ed Cobb del 1964 reso noto dai Soft Cell nel 1981) suggella un EP forse anche troppo breve per potersi sbilanciare, ma che mette in mostra una buona tecnica unita, purtroppo, anche a un po’ di ridondanza. (Piergiuseppe Lippolis)