recensioni dischi
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JOHN FRUSCIANTE  "Niandra LaDes and usually just a t shirt"
   (1994 )

Dopo l’incredibile abbandono del 1992, Frusciante si trovò solo, disperato e schiavizzato della droga. Il lavoro solista che produsse non è altro che un affresco terribilmente bello della sua vita in quel periodo. L’unica regola è: non ci sono regole. La musica rimaneva l’unica cosa bella della sua vita e proprio per questo John si rifugia totalmente in essa; i 25 brani che compongono il disco sono un continuo inno alla libertà; il chitarrista utilizza i colori tenebrosi della morte e quelli accessi del sesso per estrapolare la sua essenza. Sono pochi i musicisti che si sono spinti fino a questo punto nel mettere la propria anima in musica. Sebbene sia frutto del dolore, “Niandra LaDes” è un opera irripetibile, nella quale la musica riesce quasi perfettamente ad allinearsi con la psiche di chi suona. L’inquietudine, il terrore di vivere e la rabbia sono disegnati in modo commovente dalla chitarra di “As Can Be”, canzone senza forma né senso compiuto; ascoltiamo l’anima che grida sofferente. E' un ascolto periglioso, l’intensità indecifrabile del canto stonato è difficile da digerire, perché frutto di sensazioni estreme. Ci si perde in questa canzone, talmente distante dagli standard, dalle regole, da risultare forse troppo opprimente. La follia disperata prende possesso della musica. L’introduzione dolce di “My Smile Is a Rifle” non deve ingannare; ci troviamo davanti ad un altro canto folle, tra il vociare isterico e la cadenza funebre della chitarra. Il disordine regna sovrano in brani come “Head (Beach Arab)”, che risulta quasi fastidiosa, e “Big Takeover”, grezzo folk malato, intruglio velenoso di chitarre. “Curtains” è una ballata vertiginosa, “Running Away Into You” è un abbozzo elettronico dolce e ossessivo, tra le eco e la chitarra lineare. La chitarra ammiccante e l’espressività dal canto confluiscono in “Mascara” creando qualcosa di unico. La melodia si distende perfettamente sulla chitarra folk; ma l’isteria di John trasforma questo delizioso scorcio di felicità in un delirante dialogo nel quale la sola chitarra detta umori e ritmi. Straordinaria, soprattutto nel finale che confluisce poi in “Been Insane”, riprendendo il tema della canzone precedente (uno dei tanti).“Skin Blues” è un altro stralunato intreccio di chitarre, strumento che in questo lavoro è protagonista assoluto. “Your Pussy’s Glued To A Building On Fire” è un brano stralunato; la chitarra robusta accompagna una cantilena disperata. L’oscenità del titolo nasconde tra le pieghe delle liriche una grande voglia di amore, un'altra confessione sussurrata che va ad aggiungersi agli altri pezzi di anima spersi nel disco. “Blood On My Neck From Success” è particolarmente opprimente, soprattutto nelle grida improvvise; “Ten To Butter Blood Voodoo” è cantata da due voci sovrapposte e dà l’ennesimo tocco di follia. Qui finiscono le canzoni vere ed inizia una serie di tredici “Untitled”, dove un’elettronica straniante si mescola con l’ipnosi folk. “Niandra LaDes” è un album che viaggia fuori dal tempo; sregolato ed affascinante, è certamente il capolavoro di John Frusciante. Probabilmente la maggior parte delle persone non troverà alcun piacere nell’ascolto di queste folli ballate senza orientamento; ma leggendo tra le righe potrete trovare conforto nell’ascoltare la libertà che vola nell’aria intorno a voi. (Fabio Busi)