recensioni dischi
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FATEFUL FINALITY  "Mankind"
   (2017 )

Negli ultimi giorni d’estate del 2017 è stato pubblicato “Mankind”, terzo lavoro dei Fateful Finality, a due anni da “Battery” ed a sei dall’esordio “King Of Torture”. La band ha confezionato un prodotto contenente tredici tracce, più una bonus, proseguendo la propria personale ricerca in territori thrash metal. Dopo una breve e muscolare opener, il disco si apre subito sui buoni livelli di “Autonomous”: intro a singhiozzo, poi il pezzo esplode. Il cantato, quasi tutto in growl, qui convince meno che in “Now More Than Ever”, brano meno melodico e conseguentemente più adatto a questo stile. “Blind Eyes” riesce a conciliare meglio growl e un thrash dalle curve più dolci, diventando così uno dei pezzi più efficaci del corposo lotto, mentre meno fluido è il discorso di “Killed Alive”. “Fear Of The Unknown” risolleva l’asticella dopo una fase un po’ interlocutoria ma comunque non negativa, “Soil Soaked Blood” la mantiene alta grazie a un fluire impetuoso e al solito buon lavoro della sezione ritmica, poi “Rampage” rappresenta uno dei passaggi più ispirati del disco. Convince anche la traccia bonus “Plaque In The Rain”, morbida ballata che cresce lentamente e rappresenta, di fatto, l’unica variazione sul tema. La sensazione è che i Fateful Finality abbiano voluto insistere più del dovuto sul growl, non riuscendo a garantire la varietà necessaria per compiere quel salto di qualità che, comunque, sembra essere ancora alla portata. (Piergiuseppe Lippolis)