recensioni dischi
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ALESSANDRO DI CARO  "Tempi distratti"
   (2017 )

Voce calda e melodie dirette, si presenta così il cantautore siciliano (oggi di stanza a Livorno) Alessandro Di Caro, con un Ep dal Titolo "Tempi distratti" che, già dalla titletrack, mostra una certa propensione verso un PopRock anni '90, mai del tutto in disuso, specie in un cantautorato intimo e solare come quello proposto in questo Ep. Forte la presenza della componente amorosa, non solo nei testi, nelle dinamiche e nel mood, ma anche in suoni adeguati alla circostanza, intrecci di chitarre acustiche ed elettriche emotivamente presenti. Il disco, man mano che scorre, assume una piega ancora più passionale, riflessiva e intensa, dall'abbandono di "Lettere" fino a "Nel ricordo", che chiude il cerchio sui "Tempi distratti" di un lavoro omogeneo sì, ma forse ancora alla ricerca di nuove concettualità, sperimentazione e malizia. Un debutto ad ogni modo positivo per l'artista, che incuriosisce e fa ben sperare per il futuro. Discorsi a parte per "Cosa Resta" di Piero Ciampi, qui proposta in una versione più energica e "moderna", pur mantenendo la delizia di un sempreverde. (Giuseppe Amato)