recensioni dischi
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[LESSNESS]  "The night has gone to war "
   (2017 )

Luigi Segnana in arte è [Lessness] e trae il suo nome dal racconto di Samuel Beckett. Si può tradurre sia con "senza" che con "inferiorità", esprime in ogni caso una condizione di disagio rispetto al circondario, e si riferisce a un periodo cupo della vita, affrontato tramite la musica. L'ep "This night has gone to war" è tutto ambientato in atmosfere elettroniche notturne, con spesso in primo piano basso elettrico, che nel primo brano esegue anche un inciso melodico, e suoni di tastiera vagamente anni Ottanta ma non troppo (non c'è quell'eccesso di riverbero). La voce è equiparata al resto della musica, la parte strumentale assume importanza paritetica ai testi, che spesso si fermano a ripetere un pezzo di frase. In "Cwtch" addirittura è costituito da un solo verso: "There's a fire that burns in the deepest night". Nella scenografia al buio, le parole cercano ogni cosa che si illumina; il fuoco e la luce della luna, ripetuta in "Where the night will heal your pain": la voce baritonale reitera: "Under the moonlight". Questa traccia sottolinea la presenza della drum machine e costituisce una situazione sonora da Moby. Nell'Ep è presente un remix del pezzo che lo rende ancora più da viaggio in autostrada di notte. La notte è presente anche nella titletrack, dove oltre al basso c'è un suono acuto di tastiera che ossessiona nel ritornello. I suoni vaporosi si inseriscono nell'attuale moda, anticipata da Goldfrapp. "TorchLight" è il brano più danzereccio e potenziale hit pop. Anche "Mala leche", il cui titolo in spagnolo significa "di cattivo umore", tiene i battiti accelerati rispetto alla scelta generale downtempo. Termina l'Ep "Diweed", altro pezzo col basso in primissimo piano, e termina con un alienante ritornello costituito da un prepotente fill di drum machine e da suoni elettronici incantati nel proprio giro melodico. [Lessness] quindi, da scrivere rigorosamente tra parentesi quadre, comunica proprio una sensazione di claustrofobia musicale che esorcizza le proprie debolezze umane, portando un fiammifero in mezzo alle tenebre. (Gilberto Ongaro)