recensioni dischi
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DAVYS  "This is where I leave you"
   (2017 )

Artista milanese già voce del quintetto The Red Roosters, dopo sette anni trascorsi fra svariati palchi e non poche soddisfazioni (l’ep “No Disgrace” del 2015 ha visto la produzione di Mauro Pagani), Jacopo Cislaghi decide di mettersi in proprio permettendosi il lusso di concedere finalmente alle sue canzoni lo spazio desiderato. Accompagnato dagli stessi compagni d’avventura già membri della band (il multi strumentista Edoardo Grimaldi, il chitarrista Carlo Calcaterra, il bassista Federico Ardemagni ed il batterista Muddy Brambilla), Jacopo co-produce con Gabriele Prada “This Is Where I Leave You”, dieci episodi che rappresentano una virata ingentilita rispetto al passato, preludio ad un disco di respiro internazionale caratterizzato da una produzione essenziale e da sonorità gradevolmente vintage. Un’aura tipicamente british pervade l’intero lavoro, che brilla soprattutto per la bella scioltezza nella stesura dei pezzi, mirabilmente equilibrati fra strofe promettenti e chorus spesso accattivanti; in un gioco di incastri spontaneo e ben realizzato, Jacopo offre una personale rilettura del pop d’oltremanica a cavallo tra ’70 e ’80, un curioso ibrido di Rod Stewart, Paul Weller e Roxy Music che non disdegna tuttavia incursioni in territori più affini al brit-pop di prima generazione. Funziona egregiamente la ballata beatlesiana di “2011”, intrigano i ganci di “Landing”, affascinano sia la più complessa e strutturata “The Oak Anne’s Ballad” che la perfetta pop-song di “Here Forever”, prima che il solido bluesaccio de “In Spite of” chiuda con personalità un album ricco di premesse. Autore interessante al quale non difettano talento né determinazione, voce che merita qualcosa in più di semplice curiosità. (Manuel Maverna)