recensioni dischi
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JELLYGOAT  "Eat the leech"
   (2017 )

“Eat The Leech” è il titolo del secondo lavoro dei Jellygoat, formazione meneghina con all’attivo già un EP che aveva raccolto pareri favorevoli. Il nuovo disco del quartetto, che corrisponde al debutto sulla lunga distanza, prosegue sulla scia di quanto già prodotto in passato e, in queste sette tracce, tende a conciliare un afflato grunge a influenze stoner, ma anche ad aperture hard rock: i Jellygoat, così, percorrono strade sempre meno battute in Italia e lo fanno con una consapevolezza e una maturità che sembrano di band ben più navigate. Un altro aspetto che si nota immediatamente è quello della voce, che ricorda quella di Eddie Vedder nei passaggi meno acuti. “Eat The Leech” si apre con lo stoner e il ritornello catchy di “Perfect”, per poi proseguire con le pulsioni grunge di “Hate You” e l’incalzare di una tesa “My Song”, attestandosi già su buoni livelli. “Morning Light” tende, invece, a fermarsi tra stoner e hard, con qualche reminiscenza targata Queens Of The Stone Age, le stesse che appaiono in “The Devil’s Slice”. “Eat The Leech” non cala in chiusura, con “Brand New Start” e l’outro “Out Thrown”, l’unica vera variazione sul tema a un disco forte e asciutto, caratterizzato dall’ottima fusione di tre generi diversi. Il nuovo disco dei Jellygoat permette di nutrire aspettative importanti per il futuro, oltre ad essere un buonissimo prodotto da gustare oggi. (Piergiuseppe Lippolis)