recensioni dischi
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MARGO SANDA  "Delay"
   (2017 )

Il pop elettronico dell'italiana Margo Sanda (al secolo Margherita Capuccini) attinge da influenze canadesi e statunitensi, suona come una delle hit che potremmo ascoltare oggi in radio, ha il sound attuale asciutto e che riempie tutte le frequenze dello spettro sonoro. Compositrice di tutti i suoi brani, Sanda canta con una voce che usa spesso il soffiato, l'aria, e rimanda a una delle sue principali influenze, ovvero la canadese Grimes. Tutti i testi sono in inglese, anche quelli con titoli in italiano ("Vuoto" e "Malegola"), e preponderante negli arrangiamenti è l'utilizzo di suoni taglienti di tastiera, accompagnati da pattern brevi e ripetitivi di chitarra elettrica pulita. Dalle parole emerge una personalità divertita e sicura di sé: ripete "I like mistakes" nel pezzo di punta "More". "Malegola", unica canzone priva di sezione ritmica, da metà lascia vagare la musica sopra un arpeggio di chitarra disturbato costantemente da suoni square di synth. La voce inizia a ripetere vocalizzi fino ad ipnotizzare. Questo brano, che chiude l'Ep, apre a una direzione interessante: sfruttare le tendenze del sound contemporaneo per dirottarlo al di fuori della cassa in 4, o di tappeti percussivi più o meno leggeri, ma tutto sommato sempre limitativi. Appare comunque l'eccezione, in un progetto che vuole comunque inserirsi nel panorama più frequentato del vapor pop. (Gilberto Ongaro)