recensioni dischi
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DAVIDE VIVIANI  "L'oreficeria"
   (2017 )

“L’Oreficeria” è il nuovo album di Davide Viviani, cantautore bresciano che, per l’occasione, si è avvalso anche della collaborazione di Marco Parente. Il disco non ha un minutaggio impegnato e le otto tracce che lo compongono superano di poco i trenta minuti. Si tratta, però, di un lavoro denso di immagini evocative, in cui la scrittura diventa il cuore pulsante di una proposta artistica che attinge alla tradizione cantautorale senza frenare pulsioni più moderniste. “E A Tutto Quel Mondo Lì” rappresenta proprio questa doppia anima del disco, mentre i suoni acustici suggeriscono un senso di profonda malinconia, poi il ritmo cresce improvvisamente con “Agua”, prima che una vaga idea di tristezza torni centrale in “La Creatura Banale” e nel suo elegante pianoforte. La vera variazione sul tema arriva con “Salomon David” e le sue timide aperture folk, mentre “Litania Della Città” si rivela un titolo eloquente per un brano dall’umore grigio e dalle sonorità morbide. Dopo la sorprendente marcia di “Nella Colza”, Davide Viviani torna a descrivere storie di paese con “Lu Porcu Meu” prima di chiudere, in inglese, con “Leashed”, ovvero una poesia di Valentina Gosetti. “L’Oreficeria” è certamente un buon prodotto, che si avvicina nella maniera giusta alla nostra grande storia cantautorale, ma senza finire per copiarne pedissequamente gli stilemi. (Piergiuseppe Lippolis)