recensioni dischi
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R.E.M.  "Around the sun"
   (2004 )

Il rock’n’roll non è morto, ma di sicuro qualcuno lo sta rinnegando. Prendete i R.E.M., che per quasi vent’anni lo hanno reso una creatura pulsante e pensante. E prendete il nuovo 'Around The Sun': di rock’n’roll comunemente inteso non c’è neanche l’ombra, neanche una reminiscenza dell’ignifera, quantunque riciclata, “Bad Day”. Non c’è neanche lo sperimentalismo magnetico di 'Up', e nemmeno l’intrigante revivalismo beachboysiano di 'Reveal', disco anch’esso non di facile impatto. Tolto il radiofilo singolo (“Leaving New York”), il resto è un certosino assemblaggio di suoni elettronici incastrati su melodie frammentate e su cori costruiti con cura maniacale, con uno Stipe più crooner che rocker (ma il carisma è sempre lo stesso). Abbondano le ballate piano-chitarra-tappeto elettronico, annegate in atmosfere cupe, se non opprimenti. Niente di male, sono i tempi che corrono. Purtroppo, però, si tratta di pezzi mediamente privi di ispirazione, di architetture armoniche fin troppo ricercate, che vogliono essere pop ma che pop non sono, frutto più della produzione che della scrittura. Nonostante il titolo, stavolta la luce ha deciso di affievolirsi un po’. (Max Malagnino)