recensioni dischi
   torna all'elenco


KONSTRUKT & KEIJI HAINO  "A philosophy warping, little by little that way lies a quagmire"
   (2017 )

I Konstrukt sono un collettivo di free jazzers turchi, attivi da quasi dieci anni, molto considerati in patria e negli ambienti jazz europei. Composto da Korhan Futaci (sassofoni, voce, loop, voce, zurna, kaval), Umut Caglar (sintetizzatore Moog, percussioni, xilofoni, flauti di bambù), Berkan Tilavel (percussioni, piatti) ed Erden Goyomen (percussioni, batteria, piatti), il quartetto ha collaborato, per la prima volta, con il musicista giapponese Keiji Haino (chitarra elettrica, synth, percussioni, voce), icona della scena noise e avantgarde nel paese del sol levante. Il disco, intitolato “A Philosophy Warping, Little By Little That Way Lies A Quagmire” ed appena uscito per Karl Records, comprende essenzialmente due tracce: “All Things Will Be Reduced To Equal D…” e “The Darkness Of + And The Paleness Of -…”, ciascuna delle quali è divisa in tre parti. Le coloriture etniche e l’eleganza caratterizzano la parte A della prima traccia, fra ritmi densi e evoluzioni di sax, mentre la seconda assume la fisionomia di una jam session, con la corposa strumentazione sovrapposta. Simile è il discorso per quanto riguarda la terza e ultima parte della prima traccia, caratterizzata da assoli tipici di fine live, ma con più ordine e più consapevolezza rispetto alla seconda. Si fanno un po’ più liquidi e oscuri i suoni all’inizio della seconda traccia, prima di una parte B tiratissima e caratterizzata dalla maggiore presenza della chitarra, mentre più scarna e incentrata sulla sezione di fiati e l’ultima, che conclude un disco che rappresenta il sodalizio artistico fra un collettivo e un musicista universalmente riconosciuti. Il risultato finale non può che essere parecchio positivo. (Piergiuseppe Lippolis)