recensioni dischi
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SNOW PALMS  "Origin and echo"
   (2017 )

A cinque anni dall’apprezzato debutto, Snow Palms, moniker di David Sheppard, è tornato con “Origin And Echo”, un disco (uscito per Village Green) che prosegue la ricerca avviata con “Intervals” ma che, questa volta, approda in territori più elettronici che in passato, per costruire undici tracce complesse e variegate. A inaugurare il secondo album di Snow Palms è la titletrack, il cui lento crescendo mantiene comunque l’atmosfera rarefatta con la quale si era aperta, prima che il ritmo di “Rite”, scandito dalle percussioni, proponga qualche passaggio un po’ più liquido. “White Shadows” disegna scenari onirici a cui seguono le morbide introspezioni di “You Are Here” e le ipnotiche spire di “Circling”, come già il titolo sembra suggerire. Se le ambientazioni oniriche tornano con “Echo Return”, il suono pieno di “Vostock” presenta un’impostazione quasi filmica, attitudine a cui David Sheppard in più di una circostanza sembra essere particolarmente vicino. I suoni di nuovo liquidi di “Enclave” cedono il passo alle suggestioni dreamy contaminate di post rock di “Everything That Happened”. Con le carezze di “Black Snow” e il nuovo morbido e lento climax di “Illuminations” il disco si chiude. Snow Palms ha ribadito, con “Origin And Echo”, il suo talento: pur allontanandosi da quanto prodotto in passato, Sheppard ha dato vita a un altro bel lavoro, per quanto forse leggermente inferiore al suo debutto. (Piergiuseppe Lippolis)