recensioni dischi
   torna all'elenco


EFFEPUNTO  "Coccodrilli "
   (2017 )

Filippo Cecconi è l'autore del progetto Effepunto con il quale ha dato vita alla sua ultima fatica dal titolo ''Coccodrilli'', pubblicato per la Labellascheggia. Filippo è un veterano della musica avendo militato con i Ministri (2009-2013), più altre esperienze teatrali con Dente e la band cabaret situazionista da lui stesso fondata con il nome di Calamari. Grazie sempre alla Labellascheggia ha pubblicato nel 2014 ''Dinosauri'', album solo in vinile che raccoglie le canzoni presenti in un precedente album s/t del 2008 e altre canzoni inedite. Nel 2015 ancora per Labellascheggia esce ''Effepunto plays T.S.Eliot'', che, come spiegato dalle note stampa, raccoglie quattro canzoni tratte dagli early poems del poeta naturalizzato inglese, con uno speciale artwork su carta da parati, in collaborazione con la William Morris & Co., e un cofanetto di meraviglie realizzato da artigiani della stampa (Lucio Passerini, Officina Tipografica Novepunti, Libri Finti Clandestini, Miss Goffetown). Dopo una gestazione di due anni, dopo aver registrato tra le campagne di Correggio e Busseto e i marciapiedi di Milano, conclude il primo disco di soli inediti, “Coccodrilli” (Labellascheggia, 2017). Sedici brani intensi le cui sonorità delicate riescono a scaldare l'atmosfera con brani, a mio avviso, di pregevole fattura e colmi di idee semplici: ''Lambrate'', ''Intervallo Capitano'', per citarne alcuni. Una linea melodica che addolcisce ulteriormente questo viaggio di circa un'ora rende ancora più piacevole l'ascolto, come in ''Il Povero Diavolo'' e ''L'anno del Leone''. Non mancano certo spunti più grintosi che ravvivano ulteriormente questo album dove chitarre più grezze si vanno a fondere con una linea di basso corposa ben sostenuta da una linea vocale semplice e diretta, come in ''I Corridoi del tempo'' e ''Gli Audaci''. ''Coccodrilli'' si conclude con... ''Coccodrillo'', una ballata minimale dove un fischiettio incontra la voce soave e delicata sostenuta da una linea di chitarra acustica che ha il compito di rendere tutto più leggero e malleabile. Un album sicuramente ben riuscito, creato con semplicità e spontaneita: un’antologia di... morti, come spiega l'autore ''presunte e apparenti, non verificate, assegnate in modo arbitrario, immaginate per puro compiacimento. Sono ritratti, exempla, cronache, monologhi, favole, resoconti sul fallimento e il piacere che procura, sulla consolazione e la tranquillità che ne deriva''. Se cercate musica fresca, siete nel posto giusto. (Fake!)