recensioni dischi
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TYPO CLAN  "Standard cream"
   (2018 )

I Typo Clan sono Daniel Pasotti e Manuel Bonetti, duo bresciano nato nel 2015 che ha debuttato all’alba di quest’anno con “Standard Cream”. Il disco è il risultato del lungo periodo trascorso dai due ad approfondire la conoscenza di rap anni novanta, pop rock e abstract hip hop, al fine di elaborare una proposta che suonasse contemporaneamente articolata e originale. Si può dire che entrambi gli obiettivi siano stati ampiamente raggiunti ed è abbastanza difficile pensare ad artisti italiani la cui cifra stilistica somigli a quella del duo bresciano. Oltre alle influenze dei generi succitati, nei Typo Clan è marcata un’ispirazione nu soul, che si riflette in maniera evidente in un cantato dai connotati fortemente internazionali. A tutto ciò va unita la massiccia presenza di moog e synth, che impreziosiscono ulteriormente un prodotto capace di stupire sin dalle prime battute. “Standard Cream” si compone di dieci tracce eterogenee e dagli schemi solitamente imprevedibili: le astrazioni hip hop dell’opener “Soulfool” cedono subito il passo alle trame eleganti e alle strofe dolci di “Skip The Track”, in “Say Ahe” il passo si fa sghembo e il cantato a tratti rappato, mentre in “Typo Clan” sembrano convergere, più che negli altri brani, le diverse anime che rappresentano lo stile della band. “Slow West”, con John Maclean, suggella il disco con sonorità che mostrano familiarità con tendenze d’oltreoceano. I Typo Clan sono già riusciti a sviluppare una proposta parecchio personale, costruendo un ponte ideale fra l’Italia il resto del mondo, dove la scena nu soul gode di un ottimo stato di salute, e muovendosi agilmente lungo il confine. (Piergiuseppe Lippolis)