recensioni dischi
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AFAR COMBO  "Majid"
   (2018 )

Mirko Cisilino (tromba), Alan Malusà Magno (chitarra), Roberto Amadeo (contrabbasso) e Marco D’Orlando (batteria) sono gli Afar Combo, formazione friulana che ha scelto di ispirarsi all’Africa, sia per quanto riguarda il nome che per alcune precise scelte stilistiche. Dopo l’omonimo debutto, orientato verso schemi jazz classici, il quartetto, all’interno di “Majid”, ha scelto virare verso sonorità al confine fra jazz e rock, ma infarcito, più che in passato, di influenze etniche e popolari. Il risultato finale è un album dal sound più complesso, che si apre con le atmosfere desertiche e le evoluzioni jazz di “Rokia” e si chiude col dialogo centrale fra chitarra e tromba di “Bulga Bulga”. “Majid” è un lavoro nel quale si passa da evoluzioni blues a carezze e sogni jazz, ma che approda non di rado in territori più rock. Dopo la brevissima “In Fila”, gli Afar Combo propongono le note al miele di “Paesaggio”, per poi percorrere i sentieri meno lineari di “Detto Al Mare”. “L’Oracolo” sembra fondere queste due caratteristiche, conservando atmosfere morbide e un incedere imprevedibile, mentre nella titletrack ricompaiono, evidentissime, le influenze della tradizione dei bluesmen africani. “Barca A Vela” culla e conduce agli arzigogoli e all’allegria di “Ferrage”, testimoniando ancora la grande sensibilità del quartetto. “Majid” è un lavoro che va oltre il recente passato della band e segna una tappa importante nel percorso di crescita di una realtà che ha dalla sua idee e talento. (Piergiuseppe Lippolis)