recensioni dischi
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ALANIS MORISSETTE  "So-called chaos"
   (2004 )

Le hanno chiesto dei capelli (tagliati), del nuovo fidanzato, della terapia, della condizione delle donna, della guerra e delle innumerevoli battaglie umanitarie: ogni nuovo disco di Alanis Morissette è un pretesto per parlare con lei di tutto ciò che ruota intorno alla sua musica. E le canzoni? Già, pare che non importi poi molto delle canzoni. Dopo i 30 milioni di copie del suo disco del ’95, 'Jagged Little Pill', Alanis è diventata una voce del mondo rock da consultare su qualsiasi argomento, meglio se esterno alle canzoni. E lei pare ormai essersi sedimentata in un pop-rock psicanalitico (i testi, seppure verbosi, sono la parte più interessante), costruito con suoni orientali, chitarre elettro/acustiche e batterie programmate (o suonate come tali). Nessun pezzo killer (forse il solo “Spineless”), ma molti arrangiamenti ridondanti per un’idea di canzone che dovrebbe già aver stancato (a quanto pare, invece, no) anche l’autrice. A reiterazioni e contrapposizioni nei testi corrispondono strofe costruite in modo simile, tutte tese alla ricerca del pathos. Eppure, in mezzo a questo cosiddetto caos, Alanis mantiene un certo fascino. (Giulio Brusati)