recensioni dischi
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LENNON KELLY  "Malanotte"
   (2018 )

A tre anni dal debutto con “Lunga Vita Al Re”, i romagnoli Lennon Kelly sono tornati con “Malanotte”, un album che fa riferimento a un’antica leggenda ambientata sulle sponde del Rubicone. Si parla di guerrieri caduti, di capitani, di imminenti naufragi e di spiriti e folletti nascosti fra le brughiere in dodici tracce legate alla terra di Romagna, ma non necessariamente distanti dal nostro tempo, a cui non mancano i riferimenti, specie quando si tratta di denunciare le contraddizioni della società odierna. Per questa ragione, la scrittura in “Malanotte” costituisce un elemento essenziale e colpisce per la sua grande autenticità. Per quanto concerne il sound, invece, i Lennon Kelly confermano di subire il fascino dell’irish folk e di saperlo legare a un punk rock abbastanza melodico, ricordando il corposo filone celtic punk à la Dropkick Murphys e Flogging Molly della scena americana e irlandese. Fra i dodici brani, a spiccare sono “Mio Fratello” (realizzato con Cippa dei Punkreas) e “Il Ballo Dell’Ultima Ora”, per il loro ritmo frenetico e la coloritura irish sullo sfondo, accanto al singolo “Mazapégul” e a “L’Ultima Lanterna”, che chiude il discorso su note molto più dolci. I Lennon Kelly confermano le buone sensazioni già maturate dopo l’esordio, interpretando ancora bene un genere che, per sua stessa natura, ha poco di italiano. (Piergiuseppe Lippolis)